È l'insaccato più antico al mondo, che nasce come metodo di conservazione, anche se poi abbiamo scoperto quanto fosse buono, un po' come con il sushi: parliamo della salsiccia, il prodotto dai mille nomi. In molte zone d'Italia viene chiamata "salciccia", ci sono poi luganega, salamella, salamina, salamino, salametto, bardiccio, rocchio, zazzicchia: sembra di trovarci di fronte a quel celebre sketch di Roberto Benigni in cui elenca tutti i nomi dialettali delle grazie femminili, solo che stavolta parliamo di cibo. Ti sveliamo un segreto però: a differenza del divertente numero del premio Oscar 1999, nel caso della salsiccia i diversi nomi rappresentano anche diverse tipologie di salsiccia. In pratica l'insaccato di carne di maiale, tipico di molte regioni d'Italia, che generalmente chiamiamo salsiccia, è diverso dalla luganega (ad esempio), che è una "tipologia di salsiccia". Un gioco di insiemi, il più gustoso sistema di vasi comunicanti che esista. Andiamolo a sviscerare questo sistema, cercando tutte le tipologie di salsiccia che esistono nel Bel Paese.
La salsiccia, una storia italiana In questo viaggio tra le regioni d'Italia andremo alla scoperta delle salsicce "originali", ovvero quelle che hanno una percentuale molto importante di carne di suino e tratteremo solo ed esclusivamente le salsicce fresche. Molte di queste hanno anche una versione secca ma ci limiteremo alle salsicce "da cuocere". Ricorda che ci sono tante tipologie di salsicce, che vanno dal maiale al vitello, c'è tutta la cacciagione soprattutto nelle regioni alpine e appenniniche, ci sono le salsicce di carni bianche e perfino di pesce. Restiamo però nella versione tradizionale, quella col maiale, alla ricerca della salsiccia perfetta per ogni tipo di consumatore.
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